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direttore Paolo Pagliaro

Maurizio Battista in ‘Papà perché lo hai fatto?’

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Maurizio Battista in ‘Papà perché lo hai fatto?’

MAURIZIO BATTISTA IN “PAPÀ PERCHÈ LO HAI FATTO?”

Gradito ritorno al Teatro Olimpico di Roma (Piazza Gentile da Fabriano, 17), dopo un’altra annata di immenso successo, è quello di Maurizio Battista che porterà un nuovo show dal titolo “Papà perché lo hai fatto?”. Uno spettacolo - dal 5 al 31 marzo - tutto da ridere, accompagnati dalla verve del comico romano che indagherà, con la sua consueta ironia, il quotidiano vissuto da tutti noi.  Maurizio Battista ci guida in un percorso divertente nel quale pone a confronto continuamente i “tempi andati” con i “tempi moderni” per sottolineare vizi e virtù degli uni e degli altri, alla ricerca di quegli aspetti più spassosi e dissacranti, caratteristica questa di tutto il suo umorismo.  Ogni uomo durante la propria vita si imbatte in decisioni da prendere e se si percorre un sentiero non se ne può percorrere un altro. Maurizio esplorerà per noi le scelte che ognuno si trova a dover affrontare rivelandoci gli aspetti più spiritosi che sono davanti ai nostri occhi, ma che grazie alla guida arguta del comico scoprono il loro lato più ridicolo.

“WE WILL ROCK YOU” ARRIVA A ROMA

Dopo la vittoria ai Golden Globe e agli Oscar 2019 (“Bohemian Rhapsody” si è aggiudicato ben 4 statuette), continua il clamoroso successo nei teatri della nuova produzione italiana di We Will Rock You. Partito da Civitanova Marche il 20 ottobre e dopo 35 repliche, il tour del musical tra i più rappresentati al mondo, con oltre 8 milioni di spettatori, 2700 performance e 12 anni consecutivi di repliche a Londra, arriva finalmente a Roma. Fino al 3 marzo il Teatro Brancaccio si infiammerà al ritmo di 20 dei più grandi successi dei Queen, per oltre due ore e mezza di spettacolo. We Will Rock You è stato prodotto nella versione originale da Ben Elton, in collaborazione con Roger Taylor e Brian May. In Italia, grazie soprattutto al lavoro e alla credibilità della Barley Arts, il musical, dopo il grande successo della sua prima edizione nel 2009, è stato riproposto in una nuovissima produzione - messa in scena da un nuovo cast e concepita appositamente per il nostro Paese da Claudio Trotta. Il tour italiano proseguirà per tutto il 2019. Dopo Roma sarà in scena a Napoli (il 5 marzo, Teatro Augusteo), Catanzaro (il 9 marzo, Teatro Politeama), Reggio Calabria (l’11 marzo, Teatro Cilea), Catania, (il 13 marzo, Teatro Metropolitan), Bari (il 16 e il 17 marzo, Teatro Team), Firenze (dal 22 al 24 marzo, Teatro Verdi), Padova (29 marzo, Gran Teatro Geox), Torino (il 5 e il 6 e 7 aprile, Teatro Colosseo), Gorizia (il 9 aprile, Teatro Verdi) e Parma (11 aprile, Teatro Regio).  Le musiche e le canzoni sono quelle originali, eseguite rigorosamente dal vivo da un’eccezionale band formatasi per l’occasione. Le canzoni sono cantate in lingua inglese mantenendo l’adattamento dei testi concepiti per il musical. La regia di Tim Luscombe e l’attenta rivisitazione e implementazione del testo originale a cura di Michaela Berlini, del Direttore Artistico Valentina Ferrari e del Produttore Claudio Trotta conferiscono allo show motivi sempre nuovi di interesse per un pubblico estremamente transgenerazionale, valorizzando i contenuti e evidenziando l’attualità di temi quali il bullismo e l’oppressiva presenza quotidiana della rete nella vita di tutti. L’allestimento scenografico è completamente nuovo, frutto dell’immaginazione di Colin Mayes, mentre a creare dinamicità e azione le moderne, dinamiche e sorprendenti Coreografie ideate e curate da Gail Richardson. La Direzione Artistica e il Vocal Coaching sono affidati a Valentina Ferrari, mentre Riccardo Di Paola è alla Direzione Musicale, Antonio Torella alla Direzione Vocale e Michaela Berlini l’assistente alla regia e acting coach.

AL TEATRO CIAK DI ROMA “FRIDA KAHLO - BAILANDO A LA VIDA”

Il prossimo mercoledì 6 marzo il Teatro Ciak di Roma (via Cassia, 692)  ospita una serata all’insegna del fascino e della grande seduzione con Frida Kahlo - Bailando a la Vida, uno spettacolo ideato e diretto da Manfredi Gelmetti con Ester Bucci e Manfredi Gelmetti nei panni di Frida Kahlo e Diego Rivera. A chi le chiese perché ritraesse soprattutto se stessa, Frida rispose: "Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio" (dalla rivista " Asì, Mexico " del 17 marzo 1945). La vita e le opere della pittrice messicana Frida Kahlo continuano ad esercitare un grandissimo fascino artistico e un forte impatto emotivo. Visse appena 47 anni, in Messico, e la sua passione fu la politica: comunista dichiarata prese parte a tutte le lotte pacifiche e i fermenti a difesa dei molti oppressi e dei poveri. Lo spettacolo ideato da Manfredi Gelmetti è un viaggio nell’ intimità tormentata della pittrice, nella lotta con se stessa per la sopravvivenza, per l’accettazione di una vita segnata da una malattia incurabile, dall’ amore tormentato per Diego Rivera. La danza (il Flamenco) diventa protagonista, testimone e salvezza di Frida, raccontata attraverso la fusione di danza, musica ed i ricordi di Diego Rivera El Panzon.   Alla chitarra Sergio Varcasia, voce di Ana Rita Rosarillo, alle percussioni Paolo Monaldi. Luci e Fonica di Francesco Marchese, Video di Alfredo Villa, Trucco di Concetta Prestanicola.

IL DOPPIATTORE DI E CON ANGELO MAGGI AL TEATRO BELLI DI ROMA

Quarta edizione per Il Doppiattore, lo spettacolo scritto e diretto da Angelo Maggi interamente incentrato sull’arte del doppiaggio italiano: formula e cast vincente nuovamente in scena al Teatro Belli di Roma (Piazza di Sant'Apollonia, 11), dal 7 al 17 marzo, dal giovedì alla domenica, in compagnia del protagonista e di Vanina Marini, con gli interventi in video di Pino Insegno, Massimo Lopez, Marina Tagliaferri e Luca Ward. A variare, sempre come consuetudine, saranno gli ospiti d’onore con i quali ogni sera Angelo Maggi dialogherà e si esibirà, all’interno della performance, in numeri doppiati dal vivo. Storica voce di Tom Hanks, Bruce Willis, Robert Downey Jr, Il Commissario Winchester dei Simpson, Mark Harmon di "NCIS" e James Spader di "Black List", Angelo Maggi, che ha da poco finito di doppiare sul piccolo schermo le voci di John Turturro (Guglielmo da Baskerville) nella serie “Il nome della rosa” e di Steve Coogan (Stanlio) nel film “Stan & Ollie” invita  a teatro per condividere una esperienza interattiva sui generis.

“LA CASA DEL PADRE” DI GIOVANNA LOMBARDI

La poesia, la dolcezza, il coraggio, l’amore, le emozioni, i ricordi, la sfrontatezza, l’audacia, la tenerezza: tutta la bellezza della scrittura di Giovanna Lombardi in La Casa Del Padre scritto e interpretato da Giovanna Lombardi, con la regia Francesca Fiorentino, in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma (via Della Penitenza, 3 ) dal 5 al 10 marzo. La casa, nido di amore e protezione. La casa del Padre, luogo senza contaminazioni del figlio Primogenito, non atteso. Generato da padre sicuro e madre incerta. Storia surreale e grottesca, raccontata da Miranda, che conduce lo spettatore nel mondo degli arcani e, tra la figura del Matto, dell’Eremita, della Papessa e della Vergine folle, incarna l’Archetipo. Come in una fiaba antica, lo spettacolo, arricchito da musica, poesia e bel canto, è un ritorno all’origine, alla propria dimora: Itaca.  La protagonista, Miranda, dopo tante peripezie, giunge a comprendere la Legge del Padre e a superarla grazie alla riscoperta del “femminile”. Dopo Diario Licenzioso di una Cameriera e Il fantastico mondo di Ivanilda, Giovanna Lombardi torna al Teatro Stanze segrete con un nuovo viaggio in una dimensione spesso volutamente nascosta: la nostra profonda interiorità. Lo spazio teatrale diviene un involucro dove tutto diventa occasione di fantasticherie.(PO / red)

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